Cinque casi tipo di un celiaco in vacanza, in cui non puoi non riconoscerti

17 novembre 2018 - Santina Di Leva

L’organizzazione di un viaggio è sicuramente bella ed emozionante, ma talvolta sa essere anche motivo di stress… soprattutto per un celiaco, che sa a priori le enormi difficoltà che potrebbe incontrare. Ho raccolto alcuni casi tipo, in cui sono rappresentate le diverse difficoltà, a partire proprio dall’organizzazione di una partenza. Prima del viaggio il celiaco si pone alcune domande: 1) Riuscirò a mangiare qualcosa durante il viaggio?; 2) Come posso provvedere in tal senso?

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1. La fame che ti coglie impreparato in auto

La prima, enorme difficoltà resta trovare autogrill, che vendano snack senza glutine. La maggior parte di essi non è attrezzata e infatti gli unici prodotti che potremo trovare sono le patatine, che comunque anche in questo caso dobbiamo assicurarci siano esplicitamente senza glutine. I celiaci, spesso per ovviare a tutte queste problematiche, risolvono portando da casa prodotti adeguati. E mettici i bagagli, tutto l’occorrente per quando arriverai a destinazione… e poi pure gli snack, finisce che non c’è spazio per te!

2. Bello l’albergo… ma che si mangia?

Un’altra difficoltà che il celiaco incontra è: “Ho prenotato l’albergo, sarà attrezzato per il senza glutine?”. Se così non dovesse essere, ci sarebbe il problema di trovare locali adatti in cui sfamarsi. Tutto questo, però, comporterebbe l’onere di doversi spostare, con due problemi essenziali: il rischio di non trovare nulla e, in ogni caso, l’elevatissima probabilità che andare per ristoranti possa far lievitare inesorabilmente i costi della vacanza. La soluzione quasi irrinunciabile? Optare non già per alberghi, ma per case vacanze… senza mai potersi veramente rilassare.

3. Il ristorante all’estero: “S’il vous plaît, sans gluten?”

E pensa poi quando ti trovi all’estero. Ti sei stampata il tuo bel foglietto in lingua, con tutte le istruzioni del caso… lo presenti alla cameriera, che ti assicura di aver capito. Tu ti fidi, tu mangi, tu dici “che buono” e poi scopri che nella carne c’è un po’ di farina (“petite farine“). Insomma, se la vacanza deve essere relax, non è questo il modo giusto.

4. Al mercatino dei prodotti tipici

Paese che vai, usanze che trovi… e tra le usanze più particolari, deliziose, da conoscere con urgenza non possiamo non nominare la cucina. Così, ovunque ti trovi, puoi imbatterti nel mercatino dei prodotti tipici. A volte ti ci trovi in mezzo senza nemmeno averlo cercato e allora ti accorgi di “rimbalzare” da un banchetto all’altro, impegnata a tenere sotto controllo la salivazione e controllando compulsivamente le etichette degli ingredienti. I tuoi amici comprano, commentano, ridono, assaggiano, bevono, si inebriano… e tu alla fine ti compri un pacco di patatine. Sempre quello…

5. Tutti al mare, con le colazioni da comprare

In alcune città – tra cui la mia Napoli – esistono stabilimenti balneari e piscine che vietano il consumo di alimenti portati da casa. A parte l’ingiustizia di vietare un bene essenziale in un luogo che resta di proprietà pubblica (come la spiaggia), questo obbliga noi celiaci o a non mangiare o ad aprire un delizioso fronte di guerra. Ti scarti il tuo panino, dai il primo morso, le prime teste si girano verso di te con sorpresa ed ecco il bagnino che si avvicina. Ora tu sai che vincerai la battaglia, che ti basterà dire quale malattia ti costringe a violare la “sacra legge” dell’emiro in ciabatte, ma resta il fatto… che questa non è vacanza!

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