Pizzeria Leopardi “così così”, ma quello che conta è la pizza senza glutine

Recensione

Il locale sorge in una dell’estremità di via Leopardi, dove la sera sono poche le insegne illuminate e molti i posti auto. Il locale si sviluppa su due piani: quello al piano terra, caotico, e quello sotto al livello della strada, un po’ claustrofobico ma ravvivato sapientemente. Si badi, però, che caos e spazi angusti sono praticamente una costante in molte pizzerie tipiche.

Abbiamo consultato il menù apprezzando le foto appese al muro (ma non il prezzo, dato che non era riportato), decidendoci poi per una pizza Luna rossa. Come antipasto abbiamo preso un piatto di affettati, che in realtà non era stato proprio proposto dal cameriere. Scelta sbagliata, poiché si trattava presumibilmente degli ingredienti delle pizze destinati al forno, quindi di taglio più grezzo. Il polipetto alla luciana, considerato che ci troviamo in una pizzeria, era invece decisamente al di sopra della media.

Venendo alla pizza, la Luna rossa doveva essere per metà margherita e per metà ripieno, ma in realtà la parte imbottita si è conclusa pochi centimetri dopo il margine interno del cornicione. Lo stile di pizza proposto qui è quello dallo spessore molto basso, ma morbido. Il che probabilmente crea più di un problema in termini di lievitazione. Ciononostante, per gli amanti del genere la pizza proposta da via Leopardi può superare anche la sufficienza. La qualità della mozzarella, invece, è stata al di sotto dello standard di Napoli, ed è un peccato visto che sarebbe bastato non darle – anche visivamente – tanta centralità.